Conoscere il vino viaggiando
Le Ciclabili del Vino in Italia
Le ciclabili del vino in Europa
Fuori dallo stivale, molti sono i percorsi interessanti, ma te ne voglio citare 4 su tutti.
I castelli della Loira
Zona vocata e di incantevole bellezza storico culturale e naturalistica. La ciclabile tocca in modo gentile tutte le zone di produzione di alcuni dei più grandi vini di Francia: Sauvignon Blanc, Chenin Blanc, Cabernet Franc e altri vigneti vi osservano come spettatori interessati durante le vostre giornate in bici.
Bordeaux e dintorni
Più a Sud, sempre in terra di Francia, si finisce a pedalare nella zona del Bordeaux, che non ha bisogno di presentazioni: solo una visita al nuovo museo del vino di Bordeaux vale il viaggio, lascia senza fiato! Qui passa l’Eurovelo 1 e la celebre Vélodyssée, da pedalare anche con un tour Girolibero.
La Mosella
Cambiamo lingua, usanze e modo di fare vino, e ci spostiamo in Germania, lungo la Mosella. Vigneti secolari, a picco sulle sponde della Mosella, che possiamo osservare dalla ciclabile che bacia il fiume e dedicarci a infiniti stop per degustare e assaggiare i diversi tipi di Riesling che qui vengono prodotti. Terreno minerale, vite guerriera che resiste ai freddi inverni e che ci regala forse quello che è il vino bianco più intrigante e longevo al mondo. Una regione in cui la viticoltura è eroica, dura, coraggiosa. Anche qui puoi pedalare con Girolibero, con servizio di trasporto bagagli, hotel prenotati e bici fornita sul posto.
Il Lago di Costanza
Tra gli itinerari di cicloturismo più amati in Europa c’è il giro ad anello intorno al lago di Costanza e spesso, chi intraprende questo percorso, ignora la lunga tradizione vitivinicola del territorio.
La vite, giunta qui per la prima volta 1.200 anni fa, viene coltivata in distinte regioni vinicole: il Thurgau, a sud del Reno, tra dolci colline e campi di mele; la regione di Sciaffusa, dove il fiume si getta nelle cascate più grandi d’Europa; il tranquillo Deutscher Bodensee, tra Baden, Württemberg e Baviera; il Vorarlberg e il St. Gallen Rheintal, dove lo sguardo spazia dai vigneti alle valli alpine e il Liechtenstein, il cui vino ha nobili tradizioni. Nella regione i viticoltori coltivano diverse tipologie di vitigni, come ad esempio il Sauvignon Blanc, lo Chardonnay o il Dornfelder, anche se gli indiscussi protagonisti della scena vinicola del Lago di Costanza sono sicuramente il Müller-Thurgau e lo Spätburgunder, o Pinot Nero.
Non tutti sanno, infatti, che il Müller-Thurgau è nato proprio qui, grazie agli esperimenti del botanico ed enologo Hermann Müller, originario del cantone di Thurgau, circa 130 anni fa. Oggi il Müller-Thurgau – un incrocio tra Riesling e Madeleine Royal – è fra i vitigni più coltivati in assoluto in Germania ed uno degli incroci moderni che riscuotono più successo in tutto il mondo. Il vitigno Spätburgunder – che in Svizzera viene chiamato Blauburgunder – fu importato dall’Imperatore Carlo III (839 – 888) dalla Borgogna alle terre carolingie sul Bodensee affinché fosse coltivato nelle “vigne dell’Imperatore”. Oggi lo Spätburgunder è uno dei vini più richiesti sul lago, ed è anche all’origine del nome di una zona di produzione: il Blauburgunderland, nel cantone di Sciaffusa. E se nella regione internazionale del Lago di Costanza la coltivazione della vite ha una tradizione antichissima, è vero anche che negli ultimi decenni i viticoltori hanno investito in maniera importante in ricerca e qualità, portando la loro produzione a nuovi standard. Presso le cantine e i viticoltori ci si può fermare per una pausa, una degustazione e un tour delle proprietà, per proposte eno-gastronomiche che vanno dalle più semplici a quelle più ricercate. Nei diversi periodi dell’anno, infine, sono moltissime le feste e gli eventi dedicati al vino e alla sua degustazione, in genere abbinata alle specialità di stagione (per ogni dettaglio www.weinregion-bodensee.eu).