Pole Pole… Hakuna Matata!

Con questo racconto di viaggio Camilla Gonano ha vinto il nostro concorso Racconti di Viaggio 2017. Tutti gli autori che hanno partecipato hanno viaggiato con Zeppelin nel 2017. Camilla ci porta a Zanzibar: buona lettura!

Quando Madre Terra chiama non vedi l’ora di partire per ricongiungerti a qualcosa che senti tuo da sempre. Poi interviene il destino, e finché il momento non è propizio, tutto sembra tenerti lontano dalla meta. Infine, cadono d’improvviso le invisibili barriere e ti ritrovi a bordo di un misterioso dirigibile. La squadra speciale missione Zanzibar è al completo: siete in 17, provenite da 7 diverse regioni italiane, partite il 7 agosto 2017 e rientrate il 17… combinazione magica, si decolla!

L’Africa ti conquista all’istante, ti fa battere il cuore e brillare gli occhi, ma ti mette pure alla prova, anche se, come noi, vi accedi atterrando su un’isoletta verde, contornata da spiagge bianche e circondata da acque cristalline con inedite sfumature di azzurro e blu. Nadia ci dà il buon esempio: sorriso, pazienza e take it easy sono le parole chiave che ti aprono ogni porta facendoti sentire il benvenuto, KARIBUNI. Con una piccola scorta di spirito di adattamento il gruppo si dimostra solare, solidale ed affiatato fin da subito.

Jambiani.

Bimbi scalzi, sorridenti e colorati giocano sulla spiaggia e socializzano volentieri col MUZUNGU, uomo bianco, seguendolo per le sconnesse vie del villaggio. Le donne incedono lente verso le coltivazioni di alghe visibili solo con la bassa marea. Gli uomini sonnecchiano all’ombra o si preparano per la pesca, dondolati da piccole imbarcazioni di legno. Le adrenaliniche attraversate in barca alla scoperta di barriere coralline, mangrovie e isolotti deserti ci permettono di osservare il profilo dell’isola da un’altra prospettiva: il contrasto visivo fra i villaggi turistici e le capanne degli autoctoni è assordante, lascia l’amaro in bocca.

Stone Town.

Città vissuta che odora di spezie, punto cruciale di antiche vie commerciali. Passeggiando fra le viuzze non propriamente curate si respira aria di storia, di commistioni culturali, di pacifica convivenza fra musulmani, cristiani e induisti. Le contraddizioni non mancano, tuttavia scopriamo che lì non ci si arrabbia mai, che piano piano, POLE POLE, si risolve tutto e che comunque, HAKUNA MATATA, non c’è problema. A Prison Island, non troviamo più gli schiavi, ma una simpatica colonia di grandi tartarughe di terra. Nel rigoglioso parco di Jozani ammiriamo da vicino i vanitosi colobi rossi.

Nungwi.

Le impronte dei turisti alla ricerca di luoghi paradisiaci in cui dedicarsi a sport acquatici e vita notturna sorseggiando cocktails sulla spiaggia sono ben visibili. Qui, come altrove, ogni aspirante commerciante o guida locale parla in italiano sfoggiando buffe inflessioni regionali. Con un po’ di fortuna, nuvole serali permettendo, ci godiamo il tramonto in attesa che la volta celeste si inondi di stelle. Al mattino dell’ultimo giorno, sulla rotta di Mnemba, incontriamo un piccolo gruppo di delfini, l’emozione toglie il fiato.

A mezzanotte i due puntualissimi autisti ci fanno salire, storditi, sul loro colorato magic bus. JAMBO! Si torna alla base. A presto!

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